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Appello: “Il Centro FENIX 19 non va chiuso”

Comunicato stampa di Cemea del Mezzogiorno:
“Chiude il Centro di aggregazione giovanile FENIX 19, da 20 anni al Pigneto”.
Mandate la vostra adesione per non farlo chiudere a info@cemeadelmezzogiorno.it

Un Centro cresciuto con i suoi destinatari.
Nato nel 2004 come “proseguimento della ludoteca” all’interno degli spazi di Via De Magistris, al 2 piano in disuso della scuola Alberto Manzi, per offrire ai tanti adolescenti del Pigneto un luogo protetto di incontro, socializzazione e condivisione diverso dalla strada e dal muretto, con tanti laboratori, sala studio, giochi, corsi di italiano L2, il Centro di Aggregazione Giovanile è stato per 20 anni un punto di riferimento per il quartiere e per le scuole del territorio.
I linguaggi sperimentati per incontrare le culture giovanili, accogliere e dialogare con le differenti identità in formazione sono stati i più svariati: dalle discipline dell’hip hop, come break dance, wall art, laboratori musicali, coro multietnico, alle varie forme d’arte: disegno e lab. grafico-pittorico, serigrafia e stampa, laboratori multimediali, fino al laboratorio di cucina, scrittura creativa, taekwondo, educazione alle differenze, prevenzione della violenza di genere e decostruzione degli stereotipi di ogni forma.

Dal sostegno alla presa di parola
Il CAG è nato come progetto pilota e dalla grande fruizione delle varie generazioni che si sono succedute al suo interno, ha sempre cercato di costruire un gruppo giovanile consapevole dei problemi di attualità del quartiere e della vita dei ragazzi, che condividesse i pomeriggi con rispetto degli altri e delle regole comuni e che sperimentasse delle pratiche di democrazia nella presa di parola circa la scelta delle attività e nella gestione.

Un impegno interistituzionale
Frequentato ogni pomeriggio dal lunedì al venerdì per un minimo di 3 ore al giorno da circa 25-35 ragazzi e ragazze tra gli 11 e i 20 anni, è stato finora un servizio fondamentale per tante famiglie (circa 200 iscritti ogni anno!) a cui le scuole, i servizi sociali e sanitari (in particolare Materno Infantile e TSRMEE) hanno continuamente inviato adolescenti con vari tipi di problematiche anche solo di inserimento sociale. Negli ultimi anni in particolare, grazie alla scuola di italiano per adolescenti e giovani attiva tre volte a settimana, coadiuvata da tanti tra volontari e tirocinanti universitari, ha costituito l’unico spazio di accoglienza per ragazzi e ragazze neo arrivati in Italia che purtroppo spesso sono stati rifiutati dalle scuole.

Un finanziamento pubblico lasciato morire
Il servizio, finanziato ininterrottamente fino al 2019 dal V Municipio grazie ai fondi della L. 285/97 per l’infanzia e l’adolescenza, è stato abbandonato a se stesso senza neanche rivendicare la destinazione d’uso dei locali, che ora sono stati restituiti alla scuola e ha continuato ad esistere fino ad oggi solo grazie al prezioso contributo della Fondazione Haiku Lugano, che scadrà tra pochi giorni, il 31 ottobre 2023.

La scuola riprende i suoi spazi, ma abbandona i suoi studenti più fragili

Attualmente impossibile partecipare all’ultimo bando del lotto 1 del V Municipio, perché lo spazio, pur dedicato da vent’anni a servizi di supporto alla scuola apprezzati da tutti, rimane ostaggio delle emergenze interne alla scuola: serve più sicurezza, una nuova aula magna, ulteriori spazi per le classi della primaria… sta di fatto che dal mese di luglio l’associazione Cemea ha ricevuto la lettera della scuola Manzi con la richiesta di liberare i locali, negando ai ragazzi seguiti il servizio negli spazi finora utilizzati.

Una scuola senza territorio, un territorio senza integrazione
Che ne sarà dei tanti ragazzi e ragazze che in questi anni sono cresciuti al Fenix? E di quelli che
quotidianamente stanno arrivando? In particolare in questo momento storico, in cui i problemi di disagio giovanile e i rischi di dipendenze e criminalità legati al quartiere e le questioni emergenti legate ai giardini Galafati richiederebbero ancor di più la presenza di un presidio educativo sul territorio?

THE END!?
Un municipio ricco di diversità e in preda alla gentrificazione ha bisogno di spazi di integrazione in cui ci sia il tempo e il modo per avvicinare narrazioni diverse del mondo, sperimentare alleanze e progettualità, incontrarsi tra età diverse e poter essere accolti nel momento dell’arrivo in una società e in una scuola che troppo spesso premiano chi ha i mezzi e scartano che ha più bisogno.

Chiediamo che venga attivato un tavolo di confronto con tutti gli attori della comunità educante affinché si riprendano le azioni rivolte a garantire i diritti delle e degli adolescenti, per contrastare il vuoto educativo che subisce il territorio.
Cemea del Mezzogiorno
Mandate la vostra adesione a info@cemeadelmezzogiorno.it

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