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Irap, per gli enti del Terzo settore spariscono le agevolazioni

(Articolo completo di di Sara de Carli su Vita.it).

Da Onlus a Ente del Terzo settore: un “cambio di cappello” che può costare diverse centinaia di migliaia di euro. È la “sorpresa Irap”, l’imposta regionale sulle attività produttive, per cui le regioni prevedono spesso (seppur a macchia di leopardo) l’esenzione o una riduzione dell’aliquota per Onlus, associazioni di promozione sociale-Aps, organizzazioni di volontariato-Odv, ex Ipab, Csv… Non però per chi ha la nuova veste di Ente del Terzo settore.

Così lo stesso soggetto che ieri non pagava l’Irap perché la regione aveva riconosciuto la meritorietà della sua azione avente finalità sociali, dopo aver fatto il passaggio ad Ets – pur facendo le medesime cose di prima – l’Irap dovrà pagarla.

Paradosso dei paradossi, tanto più una realtà non commerciale avrà investito sul proprio capitale umano (nell’ottica di un Terzo settore sempre più competente e qualificato), assumendo delle persone, tanto più dovrà pagare. Di quanto stiamo parlando? Per una realtà di medie dimensioni, con una settantina di dipendenti, c’è da mettere a budget quasi 100mila euro all’anno in più.

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