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Osservatorio non profit sul Pnrr: si alza il sipario

Un gruppo di lavoro con alcune coalizioni di scopo del Terzo settore per aprire uno spazio informativo stabile sulle scelte del Pnrr, su come vengono spesi i denari e con che partnership tra pubblico e privato sociale. A cominciare dal numero del magazine di novembre. Oggi una riunione per stabilire il piano di lavoro.

Da; Vita.it

Si è svolta ieri la prima riunione dell’Osservatorio sul Pnrr sociale, che nasce dalla collaborazione fra Vita, insieme al suo comitato editoriale (68 roganizzazioni e reti), e alcune grandi coalizioni di scopo con l’obiettivo di promuovere un faro fisso, nei prossimi mesi, sulla governance e sull’utilizzo dei fondi del Piano, nelle sue azioni più rilevanti per il sociale.
Le reti coinvolte in questo momento sono le seguenti: Alleanza contro la Povertà, Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza; Forum Disuguaglianze Diversità; EducAzioni; Labsus; Social Impact Agenda per l’Italia; Rete per il nuovo welfare; Osservatorio Civico Pnrr; Cnesc. Presenti anche Giuseppe Guzzetti e Gabriele Sepio come esperto tecnico. Il gruppo di lavoro è aperto.

Non si tratta di un nuovo soggetto ma di un gruppo di lavoro, con una finalità molto operativa: informare i cittadini sui passi concreti con cui il Pnrr si concretizzerà su alcuni focus specifici, marcatamente sociali; denunciare il bassissimo livello di consultazione e dialogo sociale che finora c’è stato sul Pnrr, con il rischio concreto che in questo modo si perdano occasioni di innovazione, impatto ed efficacia; rilanciare la necessità di un metodo diverso, imperniato sul confronto con la società, il Terzo settore e gli enti locali con strumenti operativi che ci sono e sono già rodati, dalla coprogettazione e coprogrammazione ai regolamenti per l’amministrazione condivisa.

Un tesoretto di competenze e di prassi che il gruppo di lavoro potrà valorizzare e che ci aiuterà a monitorare l’avanzamento del Pnrr e l’efficacia delle varie azioni in ordine a obiettivi di innovazione e di impatto, nella convinzione che il Pnrr debba servire non efficientare la macchina dello Stato ma per rafforzare le comunità e che l’obiettivo non si raggiunga con più assunzioni nella PA ma con un dialogo sociale vero con quanti sui territori conoscono “la parte sommersa dell’iceberg” che è quella che determinerà i bisogni di domani e di dopodomani.

Grazie agli esperti delle varie reti (tra loro, Cristiano Gori, Chiara Saraceno, Carlo Borgomeo) sono stati analizzati 10 temi del Pnrr , avanzando delle proposte: Non autosufficienza; Sud; Case della Comunità; Disabilità; Formazione professionale; Servizio civile; Povertà; Asili nido; Dispersione scolastica e Volontariato.
Articolo completo sul nuovo numero di Vita 

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